La nuova legge sull'omicidio stradale
sta ottenendo un'ampia fetta di consensi.
Ma per comprenderne la reale efficacia
(o meglio INefficacia) e spegnere facili entusiasmi, è opportuno farsi due
conti.
Ipotizziamo che Tizio si
metta alla guida ubriaco fradicio, faccia una bella inversione di marcia
all'incrocio ed uccida due pedoni. E poi, non pago, si dia alla fuga.
La nuova legge (quando verrà pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale), prevederà un periodo di reclusione di 18 anni; il
fatto poi che Tizio abbia pensato bene di squagliarsi è considerata
un'aggravante.
Facciamo che Tizio (su consiglio del
proprio legale, ovviamente) si costituisca il giorno dopo. E' facile prevedere
che in questo caso il legale richiederebbe il patteggiamento: a questo punto,
per l'effettiva erogazione della pena, il giudice dovrà bilanciare tra le circostanze
aggravanti (la fuga) e le attenuanti. Tizio è incensurato (anche perché oggi
essere "censurato" è veramente un'impresa), reo confesso,
costituitosi e, ovviamente, pentito (almeno ai fini processuali). E' facile
poter prevedere che le attenuanti prevalgano sulle aggravanti. Conseguenza:
sconto di pena di un terzo. Si passa quindi da 18 anni a 12. Su questa base si
ha un'ulteriore sconto di pena di un terzo ai sensi del cosiddetto
patteggiamento (art 444 del Codice di Procedura Penale). Totale: 8 anni.
Se poi Tizio non è stupido, si comporta
bene: istanza al Magistrato di Sorveglianza e riduzione per buona condotta in
ragione di 45 giorni ogni 6 mesi. Sconto totale: 720 giorni, cioè 2 anni quasi.
Tizio, quindi, deve scontare una pena residua teorica di 6 anni. Teorica:
perché dopo 2 anni circa è possibile chiedere l'affidamento ai servizi sociali
per scontare gli ultimi 4 anni, e il beneficio dei domiciliari per gli ultimi
18 mesi. In sostanza: sui 18 anni teorici di carcere, alla fine Tizio ne ha scontati
circa 2.
E non si sono volutamente considerati
molti aspetti legati alla sostanza della legge quali, ad esempio, l’assoluta
mencanza di qualsiasi riferimento al “dolo” per quanto riguarda la guida in
condizioni alterate. Oppure la sproporzione colossale tra colpa (visto che si parla
di “colpa”) e pena. Non si comprende infatti perché se uno gira con una pistola
pensando di essere agile come Gary Cooper in “Mezzogiorno di fuoco” ed invece è
ingessato come un impiegato con un po’ di pancetta e causa un morto, rischi
solo da sei mesi a due anni. Fantascienza?
Nella stagione venatoria 2014/2015 ci sono state 88 vittime (tra morti e feriti) da parte di
novelli Rambo in doppietta molti dei quali over65. La verità è che l’omicidio
stradale è un reato che farà lavorare soprattutto gli avvocati e che non solo
non renderà giustizia alle vittime, ma che ha tutta l’aria di essere inutile
anche dal punto di vista della prevenzione.
Sarà pure catastrofismo, ma l'entusiasmo
dei vari trombettieri che hanno trovato il Sacro Graal per stroncare il
malcostume stradale, ha tutta l’aria di essere esagerato ed illusorio.
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