mercoledì 29 febbraio 2012

Il mondo è fatto di storie.

Guarda attraverso il vetro della tua finestra, scopri un universo di vita.
“Chi è quello lì?”
“E’ un polziotto?”
“Forse, me se è un poliziotto potrebbe essere impazzito!”
“Allora è un poliziotto pazzo?”
“Forse, ma se fosse un poliziotto pazzo, cosa lo avrà fatto impazzire?”
“Bella domanda! Pensa: questo poliziotto, fino a ieri, aveva una vita normale. Il turno di lavoro, la famiglia, gli amici, qualche hobby. Cosa può averlo reso pazzo? Un eccesso di gioia o un grande dolore? Certamente un’emozione forte! Quest’uomo potrebbe aver scoperto oggi che la moglie attende il figlio così a lungo desiderato e, fuori di sé dalla gioia, dà la caccia ai piccioni. Stasera, qui, sul ponte vicino al fiume!”
“E’ possibile?”
“Bella domanda! Guarda se dietro di lui trovi i suoi colleghi! Ci sono?”
“Si!”
“Allora è possibile. I suoi colleghi cercano di dissuaderlo dallo sparare ai piccioni: qualcuno si potrebbe far male! O no? Forse quest’uomo è impazzito dal dolore perché la moglie ha perso il figlio tanto desiderato”
“E allora che ci fanno i colleghi!”
“Bella Domanda! Forse cercano di ridurlo alla ragione. Ma sono attenti: perché se uno è impazzito dal dolore ed è pure armato impiega un secondo a fare un casino. E allora sono dolori! Guarda i colleghi: ridono? Sono spaventati? Guarda le loro espressioni.”
“Ma come mai uno sceglie di fare il poliziotto?”
“Bella domanda: forse perché viene da un paese del sud dove o fai il poliziotto o fai il delinquente!”
“Si, ma lui, proprio lui che spara ai piccioni viene dal sud?”
“Bella domanda. Bisognerebbe come minimo sentirlo parlare per capire l’inflessione.”
“Ma se per caso venisse dal nord, perché fa il poliziotto?”
“Bella domanda; al nord si può fare anche altro! Gran bella domanda! Ascolta: lo senti? Riesci a percepire quello che dice? No? E ma allora questa è sfiga! Eh già: se non si può sentire da dove viene, come possiamo indovinare perché è diventato un poliziotto, quel poliziotto che spara ai piccioni! C’è bisogno di un altro elemento. Guarda: è giovane? Quanti anni può avere. Ma guarda là!!! Porta una catena col crocefisso.”
“Ma allora è chiaro: viene dal Sud!”
“Stai attento a dove guardi: tu non stai osservando il poliziotto che spara ai piccioni,  ma il suo collega. Come si può ricostruire la storia del poliziotto che spara ai piccionise osservi il collega!”
“Porca miseria, è vero: ma anche lui ha una sua storia!”
“La cosa si complica: abbiamo due poliziotti. Uno forse è impazzito e spara ai piccioni: noi non sappiamo perché lo fa (certamente per lui oggi è stata una giornata di forti emozioni), né perché è diventato poliziotto. E poi c’è il collega: sui trent’anni con una catena e crocefisso al collo. Viene certamente dal Sud.
“Ma se così fosse, vorrebbe dire che tutte le catene con crocefisso si vendono al sud!”
“Bella domanda: non si spiega allora perché il fidanzato di mia cugina, torinese purosangue, ne possiede una!”
“Guarda bene: i lineamenti del collega del poliziotto che spara ai piccioni sono settentrionali”:
“Occhio: stiamo perdendo di vista il problema: perché il poliziotto che spara ai piccioni è impazzito? Guarda!”
“Ma sei proprio sicuro che stia sparando ai piccioni?”                                                                       
“Bella domanda. Dalla tua finestra non si vede: lui spara e i piccioni scappano!”
“Mi sporgo un po’ di lato … Cacchio!!! Ma quella non è una pistola vera; è una scacciacani! Ne ha una uguale il mio vicino”
“Ma allora il poliziotto non è impazzito e i suoi colleghi fanno per finta!!”
“E’ così?”
“Bella domanda. Ma questa potrebbe essere un’altra storia.”
“E come finisce quest’altra storia?”
“Bella domanda; cazzo che bella domanda!!”