giovedì 22 settembre 2011

Ma è solo utenza “debole”?

Spesso sui giornali sono riportate notizie di incidenti occorsi a pedoni e ciclisti; la cosiddetta “utenza debole”.
Nel contesto sociale attuale, è purtroppo diffusa una generale insofferenza nei riguardi delle norme di comportamento in strada, anche quelle più elementari. Scarsa sensibilità, mancanza di un’adeguate formazione ed aggiornamento, fatto sta che alle volte viene da chiedersi se le persone sono realmente consapevoli dei rischi che corrono compiendo delle manovre sciagurate.Tra i più pericolosi vi sono senz’altro i ciclisti, i quali, sentendosi forti in base a presunte norme di precedenza ed agili per la facilità di guida del veicolo, ne combinano letteralmente di tutti i colori.Bisogna invece ricordare che la bicicletta, in base alle norma del Codice della Strada, è un veicolo come tutti gli altri e pertanto soggetto come gli altri al rispetto della normativa.  Pertanto quei ciclisti che si tuffano allegramente contromano, che non si fermano ai semafori, che si fiondano in mezzo alla carreggiata senza guardare, che si infilano nello spazio compreso tra la fiancata destra delle auto ed il marciapiede, lo fanno  soprattutto a  PROPRIO rischio e pericolo. In prima battuta considerando il fatto che l’equilibrio instabile della bicicletta è a rischio ad ogni minimo contatto!Bisogna inoltra ricordare che i ciclisti hanno la precedenza sui veicoli negli attraversamenti ciclabili della carreggiata E NON negli attraversamenti pedonali. Quindi se un ciclista vuole utilizzare un attraversamento pedonale, è obbligato a scendere dal mezzo e ad accompagnarlo a spinta. Il ciclista, inoltre, NON PUO’ utilizzare i marciapiedi, dal momento che questi ultimi sono destinati ad un pubblico pedonale.
A difesa della categoria c’è da dire che nelle nostre città le piste ciclabili scarseggiano, così come è scarsa la considerazione che si ha dell’utenza debole in generale. Spesso i pedoni sono trattati alla stregua di arredo urbano, così come un automobilista medio presta scarsa attenzione allo specchio di destra (che anche se non obbligatorio è ormai presente in quasi tutte le auto) quando svolta a destra.
Sufficienza? Disattenzione? Sottovalutazione del pericolo e/o supervalutazione delle proprie capacità?
Fatto sta che troppo spesso gli incidenti si possono evitare.  Ricordiamoci sempre che il 90% degli incidenti è causato da errore umano. E quindi è evitabile !!!

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