lunedì 12 settembre 2011

Da che parte sorge il sole qui?

Questo Blog è dedicato a Mimì Ianniello.
È un nome che ha poco significato per tutti coloro che Caserta la hanno sentita solo nominare o poco più. Per i Casertani (o una certa parte di essi) invece, Domenico Ianniello è stato un personaggio. Giornalista, storico del territorio, uomo di cultura a tutto tondo, ma prima ancora profondo conoscitore della Terra di Lavoro (che ha amato in modo viscerale per tutta la vita) e della sua gente.
E stato anche, anzi soprattutto, uomo schierato.
Al giorno d’oggi è facile confondere “schierato” con “intransigente” o, peggio ancora “settario”. E invece no; Domenico Ianniello, Mimì per tutti, aveva una dote straordinaria: il rispetto totale per l’individuo ed il suo pensiero. Il che aveva lo portava a scegliere le proprie amicizie a prescindere da opinioni e gusti personali.
Mai scontato, mai banale, sempre aperto al confronto, anche serrato, purché nell’ambito della convivenza civile e del rispetto. Ed è esattamente ciò che cercheremo di fare, nel nostro piccolo, di questo blog. Le regole sono semplici: verranno cancellati solo i post che contengono insulti, riferimenti all’intolleranza e al razzismo, turpiloquio. Cercheremo, nell’ambito dell’educazione stradale e della problematiche ad essa legate, di formare ed informare. E se non ci riusciremo … pazienza: sarà solo per demerito nostro.
Autoscuola La Motta.
P.S. la frase che accompagna il titolo è tratta da un aneddoto ricordato da Lino Martone. Potrete Leggerlo sul link: http://www.casertace.it/home.asp?ultime_news_id=11972.

1 commento:

  1. Un link di cose “campane”: http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/06/san-leucio-un-castello-di-aspettative.html, per tornare alle cose “storiche locali”, ma **non** “localistiche” chiuse, per venire ad uno storico locale che non fu mai, però, meramente localistico... Come invece, purtroppo, capita troppo spesso, che il giusto interesse per il locale viri verso un localismo che troppo spesso è come sinonimo di visione chiusa e ripiegata su di se stessi.
    Urge invece, e quasi per ragioni di ormai mera **sopravvivenza**, urge una prospettiva storica che abbia un “mini minimo” di respiro.

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