C’è
un certo tipo di intellettuale che preoccupa.
È
quello che vive di pura sapienza e che è totalmente distante dal mondo reale.
Sono
in genere poco propensi ad uscire dalle proprie aule, così come hanno scarsa
attinenza al confronto al di fuori dell’ambito puramente accademico. E, per
quanto abbiano (ma non è detto!) competenze e conoscenze notevoli, sono
totalmente impreparati (o quasi) in fatto di comunicazione.
Qui da noi questo tipo di intellettuale si
riconosce a prima vista. Ha idee sinistroidi, si identifica nelle idee di “Repubblica”
e “L’Espresso”, è abituato a pensare di essere, unico esempio vivente nell’orbe
terracqueo, direttamente sceso dal Monte Sinai con le Tavole della Legge.
Pertanto il suo stile di vita è quello a cui dovrebbe ambire tutta l’umanità.
Ogni
tanto, su qualche periodico o in qualche sito specializzato, qualcuno di questi
intellettuali ritiene opportuno pubblicare una lista infinita di “cose assolutamente
da fare prima dei 50 anni” o qualcosa del genere.
Intendiamoci:
se qualcuno può saltare allegramente dall’Himalaya a Machu Picchu passando per
la Galapagos (http://www.huffingtonpost.it/2015/07/27/25-cose-fare-vedere-prima-di-morire-telegraph_n_7878100.html?ref=fbpr), buon per lui. Ma coloro che si alzano alle 6 di mattina per andare a lavorare
(magari con un contratto precario), che tornano a cosa dopo dieci ore di fatica
e si trovano affitto o mutuo, la scuola dei figli, le bollette ecc.
probabilmente si possono solamente incazzare pensando che al mondo esistano persone
che guardano all’esistenza come una perenne vacanza.
E
allora perché non produrre un decalogo (o meglio un “ventalogo” visto che è in
venti punti) anche per i poveracci?
Ecco
quindi, a portata di ogni tasca, le 20 cose da fare (e da vedere) prima di
morire:
1) Un viaggio in metropolitana a fine luglio senza
aria condizionata. Annusare gli afrori dei passeggeri è un’emozione senza
eguali. Sfuggente ed eterea, la fetamma
vi lascerà letteralmente senza fiato!
2) Osservare nello
specchietto il conducente dell’auto che segue mentre si scaccola. Apprezzare le
evoluzioni del dito allorquando si dipana
nella narice ed osservare lo sguardo estasiato di Trapanator che, al
termine di una massacrante trivellazione, osserva i contorni della caccola è
un’esperienza unica!
3) Rosicchiarsi le
unghie dei piedi. Evoluzioni da contorsionista degne dei più grandi artisti del
circo, stanno alla base di questa difficile disciplina. Una scarica di
adrenalina. Non per tutti.
4) Imitare la partenza
di una moto a rutti. Anni di preparazione, litri e litri di birra ed una
concentrazione oltre ogni limite fanno sì che in questo gesto tecnico realtà e
fantasia sembrino mescolarsi.
5) Scoreggiare a
comando. Superare il limite dal trash per piombare là dove neanche la natura
osa. Aerare la stanza dopo le prove.
6) Sciropparsi le
puntate di Heidi tutte d’un fiato. Estatico. Se non dai fuori di matto, sei ad
un passo dall’Illuminazione. O dall’arruolamento nelle SS.
7) Frequentare la
curva dei tifosi della Juve con un bandierone dell’Inter. Mai la natura
potrebbe essere più selvaggia!
8) Infilare gli
stuzzicadenti nei citofoni. Apprezzare lo sguardo delle vecchiette tirate giù
dal letto mentre ti smoccolano dietro vuol dire perdersi nell’immensità del
creato!
9) Farsi due settimane
di fila a Cesenatico a metà agosto. Paesaggi da ecstasy e riposo (qualche volta
eterno)!
10) Ordinare una birra
è gettarla in faccia a Mike Tyson dopo avergli urlato “sporco negro”.
Un’avventura in confronto alla quale “il giro del mondo in 80 giorni” è come
recarsi al bar a comprare le sigarette!
11) Andare in una
libreria con un paio di forbici e tagliuzzare le pagine di un libro a caso
davanti al commesso. Così, tanto per vedere che effetto cha fa!
12) Cercare di vendere
enciclopedie in qualche quartiere malfamato di Rozzano popolato solo da
semianalfabeti. Perché lì un libro è come una schioppettata: non si nega a
nessuno!
13) Presentarsi in
banca a chiedere un mutuo con un gonnellino di foglie di banano. Perché le
banche, quando devi chiedere un prestito, sono abituate a sparare qualunque
tipo di cazzata pur di concedertelo solo al limite dell’usura. Da brivido
mostrare il lato giullare!
14) Rientrare al lavoro
(per chi lo ha ancora) dopo le vacanze estive in giacca, cravatta, costume da
bagno, pinne e paperella. Tanto il lavoro fa schifo, al capo interessa solo
trombare la segretaria, lo stipendio non lo vedo da mesi. Da paura!
15) Andare in un campo
di addestramento dell’ISIS, beccare il primo terrorista ed apostrofarlo così:
“Fratello mi daresti un’affilatina al coltello per l’arrosto?”. Così; per far
capire loro che per conquistare Milano il problema è uscire dalla tangenziale
nell’ora di punta!
16) Urlare il sabato
pomeriggio in Corso Buenos Aires “occhio ci sono gli ausiliari del traffico”.
Un ingorgo di proporzioni bibliche!
17) Fare il puttan-tour
al solo scopo di raccogliere informazioni statistiche su servizi e prezzi.
Perché l’informazione sta alla base di qualunque scelta consapevole!
18) Guardare dal buco
della serratura lo sgabuzzino delle scope con aria libidinosa. Si apprezza
meglio quante persone non sono abituate a farsi i cazzi loro!
19) Andare dal dentista
dopo aver mangiato pesante. E vaffanculo, mi chiedi anche le mutande e mo’ ti
sopporti la fiatella!
20) Evitare di leggere
articoli sulla 10 – 15 – 20 o 25 cose da fare prima di morire. Tanto ci si rode
solo il fegato!
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